Gli inibitori di corrosione sono sostanze che inibiscono o rallentano i processi di corrosione. La corrosione è un processo elettrochimico causato da una differenza di potenziali tra un elemento corrosivo e la soluzione di elettrolita in cui questo elemento è immerso. Quindi un metallo con un potenziale elettrochimico inferiore forma un anodo su cui si verifica l’ossidazione, a seguito della quale gli ioni di questo metallo passano alla soluzione. I fattori che provocano la corrosione sono: ossigeno, perossidi, acidi organici, anidride carbonica, fenoli e idrogeno solforato. Si possono distinguere diversi tipi di corrosione, tra cui galvanica, microbiologica, vaiolatura e interstiziale.
Gli inibitori di corrosione svolgono funzioni protettive, prevenendo danni ai componenti in metalli e loro leghe. L’uso di inibitori di corrosione consente la prevenzione o una riduzione significativa del processo di corrosione. La loro azione consiste nel creare uno strato protettivo sulla superficie del materiale mediante adsorbimento delle particelle inibitrici. Il film sottile creato in questo modo funge da barriera, prevenendo il danneggiamento del materiale. Inoltre, gli inibitori garantiscono un livello di pH appropriato, limitando ulteriormente il progresso della corrosione. Si distinguono diverse classificazioni di inibitori, che includono la loro composizione chimica (inibitori inorganici e organici), meccanismo d’azione o ambiente corrosivo. Tenendo conto del loro meccanismo di azione elettrochimica, possiamo classificarli come: 1) reazioni di inibizione anodica che si verificano sull’anodo, altrimenti denominate inibitori di passivazione. Reagiscono al confine del materiale corrosivo e dell’ambiente in cui si trova il materiale. Creano uno strato di ossidi in quest’area, che protegge il metallo dalla migrazione nell’ambiente. 2) reazioni di blocco catodico che si verificano sul catodo, note anche come inibitori di precisione. Causano la precipitazione di depositi insolubili di idrossidi e carbonati. 3) misto: questo effetto è dimostrato dai composti organici. Interessano sia i processi catodici che anodici. Ciò è dovuto all’adsorbimento su tutta la superficie del metallo che è a contatto con l’ambiente contenente l’inibitore. Le sostanze che inibiscono i processi di corrosione sono utilizzate in molte industrie. Sono principalmente utilizzati nell’industria metallurgica e nella produzione di preparati per il lavaggio e la pulizia industriale. Preparazioni specializzate possono essere utilizzate in vari elementi costruttivi, come tubi, caldaie, riscaldatori o interi impianti. I vantaggi derivanti dal loro utilizzo includono: prevenzione della corrosione nei punti sopra menzionati, per le valvole possono ridurre il consumo di carburante, prevenire l’accumulo e la formazione di calcare nelle caldaie e proteggere le pompe dal grippaggio. Gli inibitori di corrosione possono essere prodotti pronti all’uso, introdotti nei tubi, ad esempio, ma possono anche essere utilizzati come additivi per formulazioni di fluidi di lavorazione, vernici o metalli. È importante ricordare che gli inibitori di corrosione non hanno lo scopo di rimuovere gli effetti della corrosione, ma solo di prevenirne lo sviluppo. Per rimuovere ciò che potrebbe essere rimasto prima dell’uso dell’inibitore, devono essere utilizzati altri preparati specialistici. Offerta del gruppo PCC Il catalogo dei prodotti del gruppo PCC contiene un’intera gamma di diversi inibitori di corrosione. Uno di questi è la serie Chemax . Le formulazioni disponibili sono studiate per l’industria metallurgica in particolare. Offriamo anche prodotti con i marchi Chemeen, Chemfac, Chemquat e Chemstat, che possono essere utilizzati anche in altri settori. Preparazioni simili che prevengono la formazione di ruggine possono essere trovate sotto il nome MAxCor. Maxib è un’altra popolare serie di inibitori di corrosione. Questi prodotti sono utilizzati principalmente nei fluidi di processo destinati all’industria metallurgica, ma anche in detergenti industriali come gli inibitori di corrosione.
